Luci e ombre per le compagnie assicurative italiane dopo gli stress test

Luci e ombre per le compagnie assicurative italiane dopo gli stress test europei condotti dall'Eiopa, dai quali comunque il sistema assicurativo tricolore esce complessivamente bene, dimostrando una più che buona solidità anche rispetto a quelli degli altri paesi continentali.

Come è ormai noto, anche le assicurazioni europee sono state sottoposte a stress test dalle autorità di vigilanza continentali, anche se il loro caso ha destato meno clamore rispetto a quello delle banche, per ovvi motivi. Per l'Italia, peraltro, sembra che nel settore assicurativo sia andata meglio di quanto successo nel caso degli istituti bancari, almeno a giudicare dalla grande soddisfazione trapelata da parte di Ania, l'associazione che riunisce le compagnie italiane.
In realtà, se le nostre imprese assicurative sono state promosse, resta ancora qualcosa da fare sulla via del rafforzamento dei presidi e della gestione dei rischi da parte del sistema assicurativo tricolore, che ora dovrà confrontarsi peraltro con l'Ivass, che da parte sua promette di non fare sconto alcuno, a tutela dei consumatori. Se l'Eiopa, ovvero l'autorità europea che ha condotto gli stress test assicurativi raccordandosi con le Autorithy nazionali, non ha voluto divulgare la lista di promossi e bocciati, proprio l'Ivass è infatti ora chiamata a far sì che l'obiettivo di portare alla luce fattori di forza e di debolezza del sistema si trasformi in una serie di atti concreti in grado di portare ad un rafforzamento dell'intero sistema. Un obiettivo che va non solo a vantaggio dei consumatori, ma anche del sistema paese.

Le imprese assicurative italiane hanno superato brillantemente gli stress test

(Le imprese assicurative italiane hanno superato brillantemente gli stress test dell'Eiopa)

Va infatti ricordato come il vero obiettivo degli stress test non fosse quello di definire l'adeguatezza patrimoniale delle aziende, anche perché il regime regolatorio, denominato Solvency 2, non è ancora entrato in vigore, bensì di individuare eventuali debolezze del sistema assicurativo continentale, al fine di porvi rimedio. Condotto su un campione di compagnie in rappresentanza del 55% del mercato europeo e del 60% di quello italiano, l'esame è stato articolato in tre fasi, aventi come base i bilanci del 2013. Il primo è stato elaborato sulla base dei requisiti Solvency 2 e ha visto il totale delle imprese italiane superare il test. Il secondo, avente come punto di rifermento eventi limite come il crollo delle piazze valutarie o dei titoli di singoli stati, oppure catastrofi naturali in grado di impattare in maniera molto forte sui rami vita e danni, ha invece visto la quota italiana di promossi ridursi alla metà, poco sotto la media europea, 56%. Il terzo test ha infine considerato lo scenario creato dal concatenarsi di livelli persistentemente bassi di tassi e inversione della curva dei tassi con quelli a breve più alti di quelli a lungo termine e ha visto l'83% delle nostre imprese assicurative superare indenne la prova, a fronte di una media europea attestata al 76%.
Ne esce quindi un quadro sostanzialmente rassicurante circa la tenuta del sistema assicurativo tricolore, anche nei confronti con le imprese degli altri paesi. Dalla stessa Ivass giungono però inviti a non cullarsi su facili ottimismi e, soprattutto, ad adeguare gli standard in modo da portare il sistema ad eliminare i punti deboli mostrati in questa occasione. Quello che in effetti era lo scopo della prova messa in atto dall'Eiopa. 

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Dott. Dario Marchetti