Eiopa chiede più trasparenza alle assicurazioni italiane
Eiopa, Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, ha deciso di far la voce grossa nei confronti delle imprese assicurative italiane. La sua richiesta suona abbastanza perentoria: serve più trasparenza nelle polizze, in quanto le pubblicità sono spesso ingannevoli. L'Authority europea del settore, ha avanzato la sua richiesta durante la pubblicazione del "Terzo rapporto sui trend dei consumatori". Nel suo report, Eiopa, sottolinea come vada migliorata la trasparenza, soprattutto in relazione ai costi e agli oneri delle polizze, evidenziando al contempo come il marketing e la pubblicità si rivelino troppo spesso fuorvianti. Inoltre, secondo l'authority, i consumatori sarebbero sempre più spesso invischiati in contenziosi derivanti da rifiuti nei risarcimenti, liti relative all'importo che deve essere liquidato e fastidiosi ritardi sui pagamenti, situazioni che interessano in particolare il settore delle Rc auto. Alla luce di questa situazione, chiede quindi che i confronti tra i prodotti siano resi più semplici al fine di favorire i consumatori.
(L'Eiopa bacchetta pesantemente il settore assicurativo tricolore)
Tra i temi affrontati, c'è anche quello del risarcimento diretto, introdotto dal legislatore nel 2007, con il preciso scopo di rendere più spediti gli indennizzi. Procedimento che si applica ai sinistri avvenuti tra due veicoli assicurati con compagnie aderenti alla convenzione. La procedura include i danni al veicolo del danneggiato, quelli alle cose trasportate di proprietà dell'assicurato o del conducente, e le eventuali lesioni al conducente di lieve entità tali da rientrare entro il 9%, relative quindi alla invalidità permanente per danno biologico. Quando il risarcimento viene accettato, il pagamento deve avvenire entro trenta giorni per danni al veicolo o cose ove il Modulo blu sia provvisto delle firme delle parti coinvolte nel sinistro, sessanta per danni al veicolo o cose nel caso il Modulo sia firmato solo da una delle parti coinvolte e novanta nel caso di lesioni lievi al conducente. Tempistica che induce l'Eiopa a rilevare come qualcosa non quadri a livello di tempi del risarcimento e di equità dello stesso.
Altro tema scottante, quello dei comparatori RCA, problema già evidenziato dall'Ivass, per la quale quei siti, comparano solo o prevalentemente i prodotti di poche imprese con cui hanno provveduto a concludere accordi e da cui quindi percepiscono provvigioni in relazione a ciascun contratto stipulato attraverso di essi. Il quadro da essi fornito è di conseguenza parziale. Inoltre il numero delle compagnie pubblicizzate è in genere superiore a quello delle imprese effettivamente confrontate. Per di più, la comparazione si basa esclusivamente sul prezzo senza tenere in considerazione le diverse caratteristiche dei prodotti in termini di massimali, franchigie, rivalse ed esclusioni. Ne consegue un confronto tra prodotti disomogenei e non sempre adeguati alle esigenze assicurative dei consumatori. In definitiva, i comparatori rivelano scarsa trasparenza e quindi rispetto nei confronti del consumatore, tanto da far uso di messaggi pubblicitari ingannevoli, tali da favorire il convincimento negli stessi di risparmi che non nella realtà non sono così cospicui. Tanto da spingere l'Eiopa ad un giudizio liquidatorio: i comparatori sono lo strumento più ingannevole in assoluto, in quanto spingono i consumatori nelle braccia delle compagnie con cui stipulano contratti, con corollario di adeguate provvigioni, prescindendo dalla effettiva convenienza per l'utente.
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