UEA denuncia i comparatori di assicurazioni

Dopo l'indagine conoscitiva dell'Ivass sui comparatori di assicurazioni online, che ne ha messo a nudo i limiti, UEA ha deciso di denunciare gli stessi all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, iniziativa che suggella una campagna contro la disinformazione delle compagnie.

Come era prevedibile, la denuncia sulla scarsa trasparenza dei comparatori di prodotti assicurativi sta producendo conseguenze a cascata sul fronte dei consumatori. A muoversi nella maniera più eclatante è stata l'Unione Europea Assicuratori (UEA), che ha ufficializzato l'invio, avvenuto in data 27 novembre 2014, di un esposto formale all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le pratiche commerciali utilizzate dai comparatori di polizze on line.
Un ricorso che fa da corollario alla conclusione dell'anno dedicato alla campagna di disinformazione del servizio assicurativo e inoltrato all'Agcm, basato su una ampia serie di punti, tra i quali spiccano proprio quelli che erano stati messi in rilievo da Ivass nella sua indagine conoscitiva. In particolare, la circostanza che il "risparmio" promesso e pubblicizzato non citi il termine di paragone rispetto al quale esso andrebbe calcolato e la mancata chiarezza relativa al rapporto tra i comparatori e le compagnie, una omissione tale da pregiudicare la conoscenza del consumatore rispetto a potenziali conflitti di interesse. Inoltre, andrebbe rilevato come molti comparatori rimarchino la gratuità del loro servizio, spingendosi a precisare come il premio di polizza non sia gravato da commissioni, circostanza in contrasto con il fatto che tali soggetti si qualifichino come broker e siano iscritti alla sezione B del Rui.

I comparatori di assicurazioni online sono sotto accusa

(I comparatori di assicurazioni online italiani sono sotto accusa)

E' stato il vicepresidente di UEA, Francesco Barbieri, il promotore della Campagna contro la disintermediazone, a mettere in risalto in un suo editoriale come negli altri paesi europei la multicanalità distributiva non si vada ad attuare a danno di uno dei canali praticati, mentre nel nostro paese le compagnie obblighino in praticano i loro agenti monomandatari a subire la concorrenza sleale e le cattive pratiche commerciali di altri attori del mercato, in questo caso appunto i comparatori. Pratica che si rivela non solo dannosa per l'agente, ma anche per la platea dei consumatori, poiché gli utenti invece di essere supportati, soprattutto a livello informativo al fine di essere condotti verso l'individuazione del prodotto adeguato alle proprie esigenze, si vedono sottoposti ad un vero e proprio assalto di soggetti interessati solo al proprio tornaconto personale. Sino a spingersi un territorio, quello dell'aggressione commerciale, nel quale la loro tutela e la trasparenza vengono letteralmente travolti.  
Anche Roberto Conforti, presidente UEA, ha voluto commentare il ricorso presentato dall'associazione da lui presieduta ricordando come UEA non sia mossa dal pregiudizio verso chi svolga funzioni di intermediazione in concorrenza con gli Agenti, bensì nei confronti di chi si improvvisa, in maniera del tutto abusiva, intermediario assicurativo o previdenziale, senza però avere il know-how necessario. Creando in tal modo una situazione di potenziale compromissione dei diritti dei consumatori e, soprattutto, camuffandosi con una funzione di terzietà che è invece del tutto fuorviante rispetto al reale stato delle cose.

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Dott. Dario Marchetti