Secondo Ivass il mercato assicurativo italiano è solido

Nel corso del 2013, il mercato assicurativo italiano è cresciuto del 13%, contro lo stentato 1% fatto registrare a livello continentale, un dato che spinge l'Ivass a ritenere estremamente solide le nostre imprese e perciò in grado di affrontare al meglio le sfide del futuro.

Il tema delle assicurazioni in Italia è spesso agitato da furiose polemiche. In particolare la politica tariffaria adottata dalle compagnie tricolori nel settore delle Rc auto è oggetto di continue denunce da parte delle associazioni che tutelano i consumatori, anche a causa della evidente anomalia di prezzi che sono praticamente il doppio di quelli praticati a livello europeo. Non dovrebbe perciò stupire eccessivamente il dato che vuole una crescita del mercato assicurativo italiano attestata al 13%, a fronte del risicato 1% fatto invece registrare a livello continentale dal comparto. Un dato che fa ritenere a Salvatore Rossi, in rappresentanza di Ivass, l'autorità che vigila sul settore assicurativo italiano, assolutamente solide le nostre compagnie e dunque in grado di affrontare le sfide del futuro. Un giudizio del resto condiviso da Aldo Minucci, il potente presidente di Ania, che può godersi il risultato messo a segno dai suoi affiliati e guardare con malcelata fiducia al futuro. Anche perché in attesa di una eventuale riforma delle Rc auto da parte dell'esecutivo, le compagnie italiane hanno già provveduto a ritoccare verso l'alto le tariffe, nonostante il calo di incidenti sulle strade peninsulari, Un dato che indica l'incapacità della politica di frenare gli appetiti delle imprese assicurative, che vanno anche contro ogni logica di libera concorrenza.

Il mercato assicurativo italiano è solido

(Secondo Ivass il mercato assicurativo italiano è estremamente solido)

Al 13% di incremento fatto registrare nel corso del 2013, hanno concorso sia il ramo vita che quello danni, dando vita a utili che sono infine riusciti a superare i 5 miliardi di Euro. Un risultato nel quale stona il -8% fatto registrare proprio dal settore delle Rc auto, che comunque mostra una dinamica negativa molto attenuata nei confronti del 2009, derivante in particolare dal fatto che l'esosità delle tariffe ha spinto moltissimi utenti a rinunciare alla macchina e oltre quattro milioni di loro a decidere di circolare senza contrassegno assicurativo, nonostante l'evidente rischio comportato da questa pratica. 
Un risultato che spinge Salvatore Rossi ad affermare che gli anni della crisi economica non hanno assolutamente indebolito la solidità e la forza patrimoniale della imprese assicurative italiane. Tanto da introdurle con rinnovata fiducia alle sfide sempre più impegnative prefigurate dal futuro. Avvisaglie in tal senso sono del resto già visibili nei primi giorni del 2015, con il calo dei prezzi relativi al carburante che sembrano in grado di incidere in positivo sul mercato assicurativo, spingendo all'acquisto di autovetture e ad un conseguente aumento di immatricolazioni e assicurazioni. Resta solo da vedere se saranno anche gli utenti ad essere agevolati da tutto ciò.

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Dott. Dario Marchetti