Contratto di assicurazione semplice e chiaro, Ivass lancia la sfida
Sui contratti di assicurazione occorre andare ad eliminare le cosiddette 'zone grigie', ovverosia quelle parti che possono essere fuorvianti per il consumatore, e che poi posssono essere causa di conflitto con la compagnia in caso di sinistro. E' questo uno degli obiettivi per i quali l'Ivass, Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, ha lanciato la sfida per far sì che tutti i contratti di assicurazione siano semplici e chiari.
Contratto di assicurazione, stop a ridondanze e sovrapposizioni
In particolare, si rende necessaria in materia di contratti di assicurazione l'eliminazione delle ridondanze e delle sovrapposizioni a fronte dell'introduzione di un linguaggio che, per l'assicurato medio, sia chiaro e comprensibile. Inoltre, i contenuti dei contratti di assicurazione devono essere ammodernati in maniera tale che questi siano resi coerenti con quella che è l'evoluzione del contesto sociale.
Le aree su cui intervenire sui contratti di assicurazione sono state identificate dall'Ivass anche a seguito di un incontro che, lo scorso 10 ottobre del 2016, si è tenuto a Roma con i rappresentanti del mercato e con i consumatori. Così come l'Ivass ha preso spunto pure dalle segnalazioni arrivate al Contact Center dell'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, e dai reclami che sono stati presentati dagli assicurati.
Contratto di assicurazione semplice, chiaro e con poche clausole
L'Autorità ha anche messo in evidenza che l'iniziativa relativa alla messa a punto di contratti di assicurazione semplici e chiari segue l'iter che ha portato alla semplificazione della nota informativa dei rami danni. Con la conseguenza che per raggiungere gli stessi risultati sarà anche in questo determinante il confronto tra tutti gli attori in gioco, dalle imprese di assicurazione ai consumatori e passando per gli intermediari.
Contratto di assicurazione, parte indagine sulle polizze vita dormienti
Intanto l'Ivass ha contestualmente annunciato pure l'avvio di un'altra indagine, stavolta sulle polizze vita ed in particolare su quelle cosiddette 'dormienti' anche al fine di fotografare quelle che sono le dimensioni del fenomeno. Trattasi di polizze per le quali, in corrispondenza del decesso dei propri cari, i beneficiari non hanno chiesto l'indennizzo in quanto spesso sono ignari di esserlo. Ed al riguardo l'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni ritiene importante e doveroso che, nel nome di chi ha compiuto a tutela dei propri cari un atto previdenziale, le somme relative agli indennizzi vadano ai legittimi beneficiari rispettando così le volontà dei contraenti.
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