Ecco la riforma del codice assicurazioni stradali

Sembra finalmente in arrivo la riforma del codice delle assicurazioni stradali, la quale potrebbe finalmente contribuire ad una riduzione delle tariffe Rc auto nel nostro paese arrivate su livelli proibitivi, che sono praticamente il doppio di quelle in vigore nel resto d'Europa.

E' in arrivo la riforma del codice delle assicurazioni stradali. Una novità contenuta in un ddl che potrebbe porre la basi per quel calo delle Rc auto ormai considerato ineludibile per riportare a livelli europei tariffe che sono attualmente fuori controllo. Per quanto concerne le prime impressioni, sembra proprio che la nuova disciplina tenda ad accontentare in parte le imprese di assicurazione, con una impostazione che potrebbe invece risultare sgradita ai consumatori. Il punto saliente della riforma sarà infatti la possibilità, in sede di stipula di contratto, di introdurre il divieto di cessione del diritto di risarcimento, che potrebbe portare alla conseguente riduzione del premio. Nei contratti stipulati tra impresa e assicurato, dovrà essere espresso con assoluta chiarezza ogni modifica dei premi in caso di bonus e malus. Sarà invece abolito completamente l'obbligo di proporre clausole contrattuali a carico dell'assicurato tali da prevedere prestazioni di servizi medico-sanitari necessarie per una riduzione del premio. E ancora, sarebbe all'esame l'abolizione della decadenza del diritto di risarcimento ove la richiesta sia prodotta passati più di novanta giorni dal sinistro. 

E' arrivo la riforma del codice delle assicurazioni stradali

(E' arrivo l'attesa riforma del codice delle assicurazioni stradali)

Sembra del tutto chiaro come una delle direttrici entro le quali si sta cercando di indirizzare la riforma sia quella di non andare ad inficiare il livello delle prestazioni, e di conseguenza della sicurezza stradale. Il tutto in un quadro reso estremamente problematico dagli oltre quattro milioni di autovetture che circolano senza contrassegno assicurativo, cui vanno aggiunti i tanti che, soprattutto sulle strade meridionali, utilizzano tagliandi contraffatti. Pratiche che sono estremamente pericolose per sé stessi e per gli altri e che sono all'origine dei tanti incidenti che vedono il responsabile fuggire senza prestare soccorso alle vittime.
Altro punto molto importante della riforma è quello relativo all'impossibilità di chiedere il rimborso del danno alla compagnia con cui si è sottoscritto il contratto assicurativo, cui fa attualmente seguito la rivalsa della stessa su quella adottata dal responsabile del sinistro. Inoltre dovrebbe essere sancito l'obbligo di riparare l'auto danneggiata entro un limite massimo di sessanta giorni, tempo nel quale dovrà essere effettuata anche l'opportuna revisione. Gli eventuali trasgressori saranno segnalati al ministero dei Trasporti e potrebbero essere sanzionati con delle penali. Si tratta con tutta evidenza di una contromisura tesa a debellare le finte riparazioni, uno dei motivi adottati dalle compagnie come causa dell'elevato livello delle Rc auto italiane. Sembra invece da escludere l'esclusività delle riparazioni nelle officine convenzionate indicate dalle assicurazioni. Inoltre l'automobilista che darà il suo assenso all'ispezione dell'automobile, dovrebbe ottenere da parte della compagnia assicurativa una riduzione sul premio da corrispondere, come anche il montaggio della scatola nera.
Resta da vedere se l'impianto della riforma rimarrà lo stesso anche dopo il vaglio parlamentare e, soprattutto, se la sua approvazione riuscirà finalmente a produrre risultati tangibili, riducendo il livello tariffario delle Rc auto, ormai considerato una vera anomalia.

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Dott. Dario Marchetti