Colpo di frusta e danno biologico dopo la riforma del Codice delle Assicurazioni Private
La modifica del Codice delle Assicurazioni Private continua a far discutere, soprattutto per i chiari vantaggi accordati alle compagnie assicurative in tema di Rc auto. Tra le variazioni decise dalla riforma liquidata in Consiglio dei Ministri, c'è anche quella riguardante i risarcimenti per il cosiddetto colpo di frusta. Un indennizzo che sino alla riforma era facilmente ottenibile e che ora rischia invece di non avere più luogo, almeno nel caso di lesioni di lieve entità. In questa eventualità, infatti, il nuovo articolo 139 del Codice delle Assicurazioni Private prevede che il riconoscimento del danno biologico permanente può avvenire solo ove vengano verificate strumentalmente, ovvero previo esame medico che non sia soggettivo.
In pratica, se prima bastava una semplice visita dal medico di famiglia, adesso chi rimane vittima di un infortunio simile dovrà sottoporsi ad una radiografia e/o una risonanza magnetica. Considerato che il dolore e i contraccolpi di un trauma simile possono insorgere anche dopo molto tempo, diventa quindi molto più complicato il riconoscimento di una lesione che sino alla riforma poteva comportare indennizzi a volte molto elevati.
(La riforma del Codice delle Assicurazioni Private rende più difficile gli indennizzi per il colpo di frusta)
Se si considera che in alcuni casi i risarcimenti per il colpo di frusta erano arrivati addirittura a due milioni di euro, si può comprendere la soddisfazione che ha salutato anche questo vantaggio accordato alle imprese assicurative dal nuovo Codice delle Assicurazioni Private. Vantaggio che va ad aggiungersi a quelli relativi agli sconti legati a chi decida di far riparare l'auto incidentata nelle officine convenzionate e all'impossibilità di cedere la riscossione del credito maturato verso l'assicurazione a terzi soggetti, che costringe gli utenti ad anticipare di tasca loro le somme necessarie per le riparazioni.
Decisioni che hanno spinto non pochi osservatori a giudicare come nettamente squilibrata la riforma del Codice delle Assicurazioni Private, e tutta dalla parte delle assicurazioni, come del resto testimonia la reazione di Cna e associazioni che tutelano gli interessi dei consumatori. Anche perché rimane da verificare all'atto pratico l'incidenza degli sconti che dovrebbero premiare gli utenti che decideranno di montare la scatola nera sul proprio veicolo e sottoporsi alle altre clausole che dovrebbero far scattare i vantaggi tariffari in questione. Considerate le politiche messe in campo dalle compagnie in questi anni, i sempre più vessati automobilisti italiani non si attendono molto in tal senso, se si pensa che appena il 18% di loro approva la riforma, in base ai risultati di un sondaggio condotto recentemente.
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