Soltanto il 18% degli italiani approva la riforma delle assicurazioni
Se Ania, l'Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, approva la riforma assicurazioni varata dal Governo Renzi, gli altri fronti della vera e propria battaglia campale che si gioca sulle Rc auto la pensano molto diversamente. E se in fondo l'esecutivo può permettersi di ignorare il parere degli avvocati, che criticano il provvedimento sottolineando l'obbligatorietà degli sconti, dovrebbe destare maggiore preoccupazione il parere dei consumatori italiani, i diretti interessati alla possibilità di ottenere gli sconti assicurazione, previsti a caro prezzo dalla riforma rilasciata dal Consiglio dei Ministri.
A rendere noto il malumore di fondo che ha salutato le modifiche al Codice delle Assicurazioni, è stata una indagine compiuta dall'istituto di sondaggi Swg, per conto del Corriere Economia, dalla quale risulta che soltanto il 18% dei nostri connazionali ha gradito le decisioni assunte dal governo e crede che esse porteranno realmente ad una decisa discesa delle tariffe assicurative delle Rc auto italiane.
(La riforma Rc auto liquidata di recente dal CdM non piace agli italiani)
A contrapporsi al 18% in questione è però un netto fronte contrario, che si divide apertamente tra sfiduciati, oppositori e disfattisti. Il 48% del campione, infatti, dichiara che gli sconti saranno molto lievi, mentre il 20% ritiene addirittura che non ci saranno affatto, una percentuale pari a quella di chi ritiene di non attendersi nulla di buono dalla riforma. E' stato Mario Pessato, presidente di Swg, a commentare i risultati dell'indagine, dai quali emerge un profondo atteggiamento di sfiducia dei consumatori italiani nei confronti delle reali possibilità di cambiamento, risultato di anni in cui le assicurazioni hanno in pratica fatto il bello e il cattivo tempo, senza trovare adeguate risposte da parte delle istituzioni politiche, le quali hanno anzi favorito queste politiche.
Come è del resto successo in quest'ultima occasione, se si pensa che in pratica sono state recepite qusi in toto le pretese di Ania a scapito dei carrozzieri indipendenti, riproponendo linee già scartate dal governo Letta dopo il parere negativo delle commissioni parlamentari. Proprio la cedevolezza dell'esecutivo e la mancanza di sicurezze in relazione ai ventilati sconti che deriverebbero dall'installazione delle scatole nere sui veicoli, dal ricorso alle officine convenzionate per le riparazioni e dai controlli tramite etilometro, sembrano aver allargato a dismisura il fronte dei disillusi, ormai convinti in tal senso dall'evidenza di tariffe che in Italia continuano a viaggiare a livelli doppi rispetto al resto del continente.
Articolo letto 682 volte