Ammontano a 110 miliardi i danni causati da catastrofi naturali nel 2014

Nel corso dell'anno appena terminato, i danni causati da calamità naturali si sono attestati a quota 110 miliardi di dollari, contro i 140 del 2013, in base ad uno studio condotto dal'istituto assicurativo tedesco Muniche Re, il quale però invita a non abbassare la guardia nel futuro.

Quanto avvenuto di recente a Genova, Parma, Carrara e in altre zone del nostro Paese finite sott'acqua, ha ancora una volta riproposto il tema delle calamità naturali che si abbattono periodicamente sul territorio della penisola, con conseguenze di volta in volta amplificate dal dissesto idrogeologico in atto ormai da decenni e al quale non si è mai posto seriamente rimedio, preferendo evidentemente logiche emergenziali. Un tema che del resto accomuna l'Italia al resto del mondo e che è oggetto di dibattito sul modo migliore di affrontare i danni lasciati sul campo da terremoti e alluvioni. Se in Italia il governo guidato da Matteo Renzi sta provando a coinvolgere il mondo assicurativo, prospettando una copertura obbligatoria che però sinora ha trovato un vasto fronte di oppositori, negli Stati Uniti i programmi governativi per le calamità naturali sono discussi a livello parlamentare, soprattutto in relazione al loro costo esorbitante, che è però dovuto al fatto che le logiche le quali li ispirano, non sono legate al profitto, come succede invece per le assicurazioni private.

Nel 2014 i danni derivanti da catastrofi naturali sono diminuiti

(Nel 2014 i danni derivanti da catastrofi naturali sono diminuiti)

Anche il 2014 è stato caratterizzato da una serie di catastrofi di larga portata, che sono state analizzate in un report elaborato dall'istituto assicurativo tedesco Munich Re. Lo studio ha rivelato che nell'anno appena concluso le perdite totali legate ai disastri naturali sono diminuite, soprattutto in conseguenza del fatto che la stagione degli uragani nel Nord Atlantico si è fortunatamente rivelata tranquilla. Uno dei membri del board della compagnia assicurativa, Torsten Jeworrek, ha però ricordato che le minori perdite registrate nel corso del 2014 non debbono generare un senso di maggiore sicurezza, il quale sarebbe del tutto fuorviante. Tanto che il 2015 potrebbe rivelarsi molto meno tranquillo in tal senso rispetto all'anno passato. 
Il 2014 è terminato con un bilancio meno pesante rispetto a dodici mesi prima. Sono state infatti fermate a quota 110 miliardi di dollari le perdite legate ad eventi catastrofici, di cui 31 assicurati, contro i 140 del 2013, con 39 coperti da polizze ad hoc.  Per fortuna è poi sceso di molto il computo delle vittime, fermatosi a 7mila, contro i 21mila decessi di dodici mesi prima.
La catastrofe naturale più rilevante è stata l'alluvione che seminato morte e distruzione in India e Pakistan dello scorso settembre, causando 665 vittime, mentre la più costosa si è rivelata il ciclone Hudhud, che è riuscito a causare danni totali per 7 miliardi di dollari (di cui 3,1 assicurati). Dei 908 eventi catastrofici registrati, il 92% è legato a fattori metereologici. Se in America del Nord i danni maggiori sono dovuti ad un inverno insolitamente freddo e ai fenomeni di neve e gelo che hanno colpito parte degli USA e Canada, causando 3,7 miliardi di dollari di danni, di cui 2,3 assicurati, il vecchio continente è stato invece danneggiato in particolare dalla grandine che ha flagellato a giugno Belgio, Francia e Germania, comportando 2,5 miliardi di danni, di cui due assicurati.

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Dott. Dario Marchetti