Boom delle polizze vita in Italia
Buone notizie per la previdenza complementare in Italia. Nel corso del 2014, infatti, i prodotti assicurativi Vita hanno visto un vero e proprio boom della raccolta, almeno stando ai dati diffusi da Ania, l'associazione che raggruppa le compagnie di assicurazione tricolori. La stima preliminare condotto dall'associazione, ha infatti evidenziato come la nuova produzione registrata nel mese di ottobre nel nostro paese dalle compagnie italiane e da quelle extra-Ue abbia raggiunto quota 8,3 miliardi. Un dato che attesta al 51,7% in piu' la raccolta rispetto allo stesso mese del 2013. Dall'inizio dell'anno i nuovi premi emessi hanno raggiunto i 76,9 miliardi, con un balzo in avanti del 49% rispetto allo stesso periodo del 2013, dato che è peraltro quasi identico a quello fatto registrare dai fondi aperti nei dieci mesi presi in considerazione, ovvero 76 miliardi.
Si tratta di un vero e proprio primato, cui ha concorso in maniera decisiva il grande incremento messo a segno dalle polizze Vita di ramo I legate alle gestioni separate, le quali nel mese di ottobre hanno fatto registrare premi per 5,7 miliardi, con una crescita del 31% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Dall'inizio dell'anno, i premi relativi a queste polizze sono stati pari a 57,8 miliardi, ovvero i tre quarti dell'intera nuova produzione emessa, con una crescita del 47% rispetto ai già brillanti dati fatti registrare nel corso dei primi dieci mesi del 2013. Si tratta di un risultato mai raggiunto durante la storia delle gestioni separate e conseguito nonostante il rendimento minimo garantito delle polizze vita di ramo I sia in fase di costante riduzione.
(Sono in grande crescita le polizze vita in Italia, nel 2014)
Va ricordato che il principale punto di forza dei contratti di ramo I consista nell'esenzione dell'imposta di bollo. Proprio la previdenza complementare è peraltro oggetto nel nostro paese di un vero e proprio attacco da parte dell'esecutivo, con una Legge di Stabilita' 2015 tramite la quale si punta a ridurre l'esenzione fiscale dei capital gain versati agli eredi in caso di successione. Un attacco che ha provocato la risposta dell'Ania proprio in considerazione del fatto che colpendo le polizze vita si va a minare alla base il secondo pilastro del sistema pensionistico introdotto nel nostro paese con le riforme pensionistiche iniziate con la legge Dini. Leggi nelle quali l'introduzione del sistema contributivo al posto di quello retributivo doveva accompagnarsi proprio allo sviluppo della previdenza complementare, la stessa che viene pesantemente penalizzata con i provvedimenti del governo Renzi, nonostante si tratti non soltanto di una forma speculativa, ma anche di investimento. Una scelta che sembra assolutamente miope e portata avanti tassando al 26%, contro il 20% introdotto da poco, la tassazione delle Casse di Previdenza e i capital gains delle polizze vita in caso di morte dell'assicurato. Un attacco portato avanti proprio nel momento in cui il settore fa registrare una avanzata record e tale da spingere Dario Focarelli, direttore generale di Ania, a paventare una fuga di possibili nuovi utenti.
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