Quanto costa assicurare l'auto in Germania?
Un servizio delle Iene, risalente a poco più di un anno fa, ha provocato non poca indignazione nel nostro paese. Il motivo di questa indignazione stava soprattutto nel fatto che i furbetti additati dal servizio, erano personaggi del mondo dello spettacolo che importavano macchine di grossa cilindrata con targa tedesca, per il semplice vantaggio fiscale assicurato dal fatto che in quel paese non si pagano superbolli come avviene invece nel nostro, mentre in caso di segnalazione da parte di un autovelox, essa va a finire alla società cui è intestato il veicolo, rendendola praticamente inutile, in quanto in base alle leggi tedesche non basta rilevare la targa, ma occorre anche il riconoscimento facciale.
Una indignazione più che giustificata, se solo si pensa che i personaggi segnalati nel servizio non avrebbero certo bisogno di risparmiare qualche centinaio o migliaio di euro all'anno, in considerazione dei ricchi emolumenti di cui possono godere nell'espletamento della loro professione. Forse, però, ad indignare ancora di più gli italiani, e in particolare gli automobilisti del Belpaese, dovrebbe essere un altro aspetto di quel servizio, ovvero il raffronto tra i costi di una macchina in Germania e in Italia. Un raffronto dal quale il nostro paese esce ancora una volta a pezzi.
(Le Rc auto tedesche costano solitamente la metà di quelle italiane)
Per capire di cosa si stia parlando è necessario riportare alcuni semplici dati, assolutamente impietosi nella loro crudezza. A partire naturalmente dal contrassegno assicurativo, che nel nostro paese viaggia su livelli che sono praticamente doppi, al minimo, rispetto a quelli tedeschi, come hanno del resto confermato anche le ultime statistiche a disposizione. Basti pensare che un automobilista esperto di Berlino paga per avere la sua bella copertura assicurativa 341 euro, contro i 1300 che si trova invece costretto a sborsare un suo omologo di Napoli. Dati che sono desunti dal secondo rapporto sull'Rc auto in Italia, uno studio elaborato in esclusiva per CorrierEconomia dall'Istituto Tedesco Qualità e Finanza, dal quale risulta peraltro un'altra notevole anomalia del sistema in vigore lungo la penisola, ovvero la forte differenziazione geografica dei premi, una consuetudine quasi sconosciuta in Germania.
Un livello evidentemente insostenibile per molti utenti, tanto da aver spinto oltre quattro milioni di automobilisti verso la clandestinità, ovvero la scelta di non stipulare alcun contratto assicurativo, spingendosi a rischiare multe salatissime in caso di fermo da parte della polizia stradale e diventando in conseguenza di ciò una vera mina vagante per sé stessi e per gli altri.
Il raffronto tra i due paesi è ancora più imbarazzante per l'Italia se si pensa che gli stipendi tedeschi viaggiano su livelli molto più elevati rispetto a quelli in vigore nel nostro paese e che il numero delle truffe tentate in Germania è attestato su circa un 30% in meno rispetto ai livelli in vigore da noi. In definitiva, un paese, il nostro, in cui i comportamenti non irreprensibili, ad ogni livello, sembrano essere una norma, che però costringe tutti gli altri a scontare il vizio di chi si ritiene evidentemente il più furbo in assoluto.
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