Domande e risposte sui fondi pensione: CONSERVARE o NO i propri RISPARMI? CHI PAGA la pensione?
Che cos'è un fondo pensione contrattuale, aperto o chiuso? davvero posso tutelare il mio regime di vita anche in seguito alla pensione con una pensione integrativa? Quando devo versare del mio reddito per far sì che la mia pensione sia davvero sufficiente per sostenere me e i miei cari durante gli anni di pensionamento? E' meglio la sottoscrizione di un'assicurazione vita o pensare a pagare una quota mensile o annuale per ottenere una pensione complementare?
Sono questi i dubbi più frequenti sul fondo pensione che sempre più spesso si richiedere di sottoscrivere per tutelare il proprio bilancio economico dopo la pensione, grazie all'erogazione di una pensione aggiuntiva, versata durante gli anni lavorativi, ma che cosa c'è da sapere per fare chiarezza in questa possibilità che appare, almeno a sentirla così, davvero interessante? Chi non vorrebbe infatti ricevere una somma aggiuntiva in seguito al pensionamento? Tutti sottoscriverebbero tale fondo! Vediamo dunque insieme i dettagli attraverso domande e risposte brevi.
Perché sottoscrivere un FONDO PENSIONE?
Sottoscrivere un fondo pensione permette di garantirsi una somma aggiuntiva alla propria pensione obbligatoria, permettendo di tutelare il proprio regime di vita e, in alcuni casi, anche di rendere sufficiente la somma della pensione che si andrà a percepire in seguito al pensionamento. Non è infatti possibile conoscere l'importo della pensione che ci sarà assegnata - il problema della disoccupazione e il contratto tipico di oggigiorno non è certo quello che permette di avere una pensione da pascià - per cui la stipula di un tale fondo consente di ottenere qualcosa in più.
Che il sistema pensionistico italiano sia in crisi è un fatto incontestabile e se fino a quindici anni fa si poteva contare sulla sicurezza di avere una pensione pari all'80% dell'ultima retribuzione, ora è già tanto sperare, ma questo solo per i lavoratori dipendenti, in una pensione del 50% dell'ultima retribuzione, che si abbassa fino al 40% per la categoria dei lavoratori autonomi. Tale processo è inevitabile in un sistema previdenziale quale quello italiano che si basa sull'ambizioso progetto di ottenere le pensioni erogate nel corso di un determinato anno, con i contributi versati dagli stessi soggetti nel corso dello stesso anno. Sistema che potrebbe avere successo solo nel caso in cui il versamento dei contributi fosse superiore alla somma delle pensioni da erogare.
Il FONDO PENSIONE: IL VIDEO INFORMATIVO
Qui di seguito si propone un video informativo di particolare importanza per comprendere i vantaggi di sottoscrivere un fondo pensione, anche grazie alla deducibilità fiscale, che permette di avere una rendita aggiuntiva alla fine degli anni di contribuzione e durante il pensionamento; nel video si spiega anche la differenza tra il versamento del TFR - 23% di tasse - e quello del fondo pensione di circa il 9% -, e i limiti dell'interruzione dei versamenti per non ridurre il montante retributivo che genera la rendita della pensione integrativa:
Cos'è il FONDO PENSIONE CHIUSO?
Il fondo pensione chiuso è un'associazione atta a garantire ai lavoratori iscritti un trattamento previdenziale aggiuntivo alla pensione obbligatoria erogata in fase di pensionamento. tale fondo non ha scopo di lucro ed è gestita da Istituti bancari, compagnie assicurative e società per la gestione del risparmio.
Cos'è il FONDO PENSIONE APERTO?
Il fondo pensione aperto può essere indicato quale strumento previdenziale sotto forma di patrimonio separato e autonomo, istituito da Istituti bancari, compagnie assicurative e società per la gestione del risparmio. Al fondo pensione aperto è possibile aderire individualmente o collettivamente e, in quest'ultima opzione, tramite un contratto o accordo collettivo. Lo scopo di tale fondo è sempre quello di garantire una pensione aggiuntiva a quella percepita in fase di pensionamento.
Cos'è il FONDO PENSIONE PREESISTENTE?
Per fondo pensione preesistente si intende un ente pensionistico istituiti prima del 15/11/1992, data in cui il D. Lgs. 252/2005, ha previsto l'obbligo di adeguamento ai modelli previsti per la tipologia dei fondi pensione, permettendo di operare in deroga alle regole del decreto.
LICENZIAMENTO: posso ritirare il FONDO PENSIONE?
Sì. In caso di licenziamento, ma anche di messa in mobilità, il soggetto lavoratore può richiedere il riscatto totale della posizione se ha aderito con la sottoscrizione di un accordo collettivo, come specificato precedentemente. In caso di adesione individuale, invece, il riscatto può essere richiesto fino al 50% del montante cumulato e solo nelle seguenti situazioni lavorative espresse nella tabella sottostante:
SOTTOSCRIZIONE DI UN FONDO PENSIONE | RISCATTO IN CASO DI LICENZIAMENTO O MOBILITA' | SITUAZIONI IN CUI E' POSSIBILE IL RISCATTO PARZIALE |
---|---|---|
CON ACCORDO COLLETTIVO | TOTALE | - |
CON ADESIONE INDIVIDUALE | FINO AL 50% DEL MONTANTE CUMULATO | CESSIONE DELL'ATTIVITA' LAVORATIVA PER PIU' DI 12 MESI |
CESSIONE DELL'ATTIVITA' LAVORATIVA CON CASSA INTEGRAZIONE |
||
CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI A ZERO ORE DA ALMENO 12 MESI |
Cosa si intende per POSIZIONE INDIVIDUALE?
Nell'ambito della sottoscrizione di un fondo pensione e sopratutto nel momento in cui si necessita di riscattare la somma maturata, si sente spesso parlare di posizione individuale, la quale corrisponde al valore complessivo della contribuzione versata nel fondo pensione, comprendendo contributi e TFR, e dei rendimenti ottenuti: la somma è indicata al netto delle spese e dell'imposta sui corrispettivi rendimenti.
I beneficiari del FONDO PENSIONE: COME INDICARLI?
La sottoscrizione di un fondo pensione permette, in fase di stipula del contratto, di indicare i beneficiari della somma maturata, in caso di decesso del soggetto sottoscrittore. Nel caso in cui non sia indicato nessun beneficiario, in caso di morte, il fondo può essere riscattato dagli eredi legittimi. Per comprendere meglio, osserva anche la tabella riassuntiva riportata sotto:
FONDO PENSIONE | BENEFICIARI DELLA SOMMA IN CASO DI DECESSO | NESSUNA INDICAZIONE DEI BENEFICIARI |
---|---|---|
CONTRIBUTI VOLONTARI PER UNA PENSIONE AGGIUNTIVA |
INDICATI IN SEDE DI STIPULA DEL CONTRATTO | IL CAPITALE E' RISCATTATO DAGLI EREDI LEGITTIMI |
Cos'è il FONDO PENSIONE a CONTRIBUZIONE DEFINITA?
Il fondo pensione a contribuzione definita è un fondo in cui la somma totale della contribuzione a carico del soggetto lavoratore è preventivamente prestabilita, a differenza dell'entità della prestazione, la quale dipende dai contributi maturati.
Cos'è il FONDO PENSIONE a PRESTAZIONE DEFINITA?
Il fondo pensione a prestazione definita è un fondo in cui si stabilisce l'obiettivo finale, ovvero la prestazione, e la somma totale della contribuzione a carico del lavoratore è variabile in base all'obiettivo scelto.
Cos'è il FONDO A CAPITALIZZAZIONE INDIVIDUALE?
Il fondo a capitalizzazione individuale prevede una contribuzione conservata in un conto individuale e al termine della maturazione dei versamenti, il soggetto lavoratore riceve una prestazione di entità pari ai versamenti effettuati e i corrispettivi rendimenti.
Quale FONDO PENSIONE scegliere?
E' possibile sottoscrivere e scegliere il fondo pensione che meglio si adatta alle proprie esigenze, anche in base alla somma aggiuntiva che vorremo avere durante la fase del pensionamento. Il nuovo decreto legislativo permette a tutte le tipologie di lavoratori di aderire alla forma previdenziale che preferisce e devolvervi il proprio TFR.
QUANTO si può versare nel FONDO PENSIONE?
Non vi sono limiti. E' importante sapere che per la sottoscrizione di un fondo pensione è possibile beneficiare della deducibilità fiscale sui versamenti di importo massimo di 5.164,57 euro. Nel caso in cui i versamenti abbiano un importo superiore, su tale somma non si beneficia dell'agevolazione. Per comprendere meglio, osserva anche la tabella sottostante:
VERSAMENTI SUL FONDO PENSIONE | DEDUCIBILITA' FISCALE | IMPORTI VERSATI OLTRE I 5.164,57 EURO |
---|---|---|
NESSUN LIMITE DI IMPORTO | FINO A 5.164,57 EURO | NON DEDUCIBILI E TASSATI IN FASE ALLA NORMATIVA A RIGUARDO |
QUANTO si DEVE versare per avere UNA BUONA PENSIONE?
E' difficile dirlo, in quanto nessuno è a conoscenza dell'importo della pensione che andrà a percepire, sopratutto se al pensionamento manca molto tempo. Si può comunque considerare che, con un versamento di importo massimo per beneficiare della deducibilità fiscale, pari a 5.164 euro, si ha circa il 20% in più di un reddito annuo di 25.000 euro, corrispondendo a circa 400 euro al mese (stima generale).
E' possibile utilizzare il fondo pensione prima della scadenza?
Sì. In caso di necessità, come spese mediche gravi impreviste, interventi di ristrutturazione indispensabili nella prima casa, etc, è possibile richiedere una parte dei contributi accumulati. In alcuni fondi pensione è possibile richiedere fino al 75% della somma accumulato, in seguito a un periodo di versamento variabile dai 5 agli 8 anni, in base agli accordi e alle convenzioni sottoscritte.
UNO SGUARDO AL MONDO DI OGGI: meno figli + pensionati = PENSIONI MINORI
Per dare uno sguardo al mondo contemporaneo e al problema finale della pensione non più sufficiente per tutti, si parte dalla minor nascita di bambini, che all'inizi del '900 vantava una media di 5 per nucleo famigliare, a differenza del figlio unico del 2013. Il bizzarro processo di riduzione comporta l'aumento degli anziani e dei pensionati, ma sopratutto di coloro che devono lavorare per pagare le pensioni di coloro che non lavorano più: l'allungamento della vita è uno dei fattori principali.
Il video è anche utile per comprendere il sistema di previdenza italiano, fare chiarezza sull'andamento demografico del nostro paese e sui relativi riflessi sul sistema pensionistico, delineando a chiare lettere la motivazione per cui oggigiorno si trova così in crisi: 100 lavoratori per 70 pensionati sono davvero sufficienti per assicurare una pensione decorosa a tutti i lavoratori?
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