Rc auto, sul dislivello Nord-Sud presentata mozione in Parlamento

La disparità di trattamento per quanto riguarda le politiche tariffarie per le Rc auto nel nostro paese, in particolare quella tra Nord e Sud, sarà discussa in Parlamento, grazie ad una mozione del senatore Lucio Romano la quale approderà in aula nel prossimo mese di giugno.

Le tariffe delle Rc auto sono uno dei tanti aspetti della Questione Meridionale che affligge il nostro Paese. Anche le compagnie assicurative, infatti, hanno dato vita ad una sperequazione tra Nord e Sud che penalizza apertamente la parte inferiore dello stivale. Contro la quale, ora, si muove anche la politica, tramite una mozione firmata da Lucio Romano, senatore di Democrazia Solidale, presentata a Palazzo Madama che si appresta ad arrivare in aula.

Una sperequazione intollerabile a norma di Costituzione

La discussione sulla mozione è stata calendarizzata per il prossimo 16-18 giugno in sede di Conferenza dei Capigruppo. In particolare, si pretende dal governo un impegno a prendere tutte le misure necessarie affinché di fronte all'obbligatorietà della Rc auto, ai cittadini sia perlomeno garantito il rispetto del principio in base al quale la tariffa dovrebbe essere rapportata non solo al beneficio ricevuto, ma anche alla capacità contributiva del cittadino, come previsto dall'articolo 53 della Costituzione.

La sperequazione tariffaria tra Nord e Sud approda ora in Parlamento

(La sperequazione tariffaria tra Nord e Sud approda ora in Parlamento)

Riaffermare il principio di eguaglianza sancito dalla Carta

Allo stesso tempo, si chiede all'esecutivo di garantire agli automobilisti virtuosi, prescindendo dal Comune in cui risiedono, l'applicazione delle stesse tariffe, con la pratica cancellazione di quella che attualmente suona come una sovrattassa tanto più odiosa, in quanto basata su requisiti geografici. Inoltre la mozione chiede che il governo si attivi in modo da imporre alle compagnie la personalizzazione tariffaria e la trasparenza, legando la polizza al conducente e non al veicolo, l'istituzione di una banca dati dei sinistri e l'anagrafe dei testimoni presso i tribunali, l'inasprimento delle pene per chi partecipa a truffe assicurative e sanzioni amministrative in grado di colpire i conducenti che si prestano alle stesse.

Un paese spezzato in due

Nella premessa della mozione, sono ricordati alcuni dati che fanno ampiamente capire la drammaticità del problema, a partire da quello relativo alle tariffe applicate a Napoli e ad Aosta, con gli utenti partenopei costretti a pagare sino a 1737 euro, contro i 335 dei loro omologhi aostani. Per quanto riguarda i neopatentati, si può poi arrivare al caso limite di un giovane salernitano costretto a pagare ben 9307 euro, contro i 1149 di un debuttante di Aosta.

Cosa succederà?

Purtroppo, la presentazione di questa mozione sembra destinata a lasciare le cose come stanno, considerato che le politiche delle compagnie assicurative in Italia continuano ad essere un vero e proprio caso, legato anche alla mancanza di volontà della politica di risolvere quello che sta diventando un problema drammatico, testimoniato dalle oltre quattro milioni di auto che circolano sulle strade del nostro Paese sprovviste di copertura assicurativa.

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Dott. Dario Marchetti