Rc auto gratis, ora Ivass rimette a posto le cose
Lo spinoso caso dell'RC auto gratis sull'acquisto di auto nuove, che aveva creato danni più che far risparmiare gli utenti, è stato infine risolto. Sono infatti state ripristinate la classe di merito maturata prima della promozione e il diritto alle agevolazioni previste all'interno del decreto Bersani. Inoltre è previsto il rimborso dei maggiori premi eventualmente pagati, per mezzo della ricostruzione della storia assicurativa. E' stata Ivass a rendere note le conclusioni dell'indagine conoscitiva che era stata avviata a seguito delle denunce elevate dalle associazioni che tutelano gli interessi dei consumatori.
(Una sentenza di Ivass ha rimesso a posto le cose per il caso delle polizze gratis)
L'intervento di Ivass ha risolto il caso
Un ottimo risultato per una categoria troppo spesso vessata in Italia, quella dei consumatori, soprattutto se automobilisti. Tanto da spingere il Responsabile Settore Assicurativo di Konsumer Italia, Giampaolo Petri, ad esprimere tutta la sua soddisfazione per il provvedimento adottato. Una soddisfazione derivante in particolare dal fatto che gli assicurati virtuosi, quelli che non provocano incidenti grazie ad uno stile di guida responsabile, potranno scalare alla classe di merito precedentemente acquisita.
Una sentenza che crea giurisprudenza
Lo stesso Petri ha peraltro ricordato come questo provvedimento andrà a costituire una base giurisprudenziale per tutti coloro che decideranno di passare da una polizza a franchigia al bonus/malus, che erano stati sinora penalizzati, diventando poi strutturale nel nuovo Regolamento sull'evoluzione delle classi di merito di conversione universale (CU) che sarà rivisitato in breve da parte di Ivass.
Cos'era successo
L'indagine in questione è stata effettuata su circa 60 compagnie, rilevando che nel 2014 tre di esse, offrivano la polizza gratuita per un anno in abbinamento alla vendita di una nuova autovettura, producendo però un effetto paradossale, portando alla perdita dei benefici della classe di merito acquisita in precedenza, ritrovandosi addirittura in tredicesima, ovvero quella più cara in assoluto, oltre a non poter usufruire delle agevolazioni previste dal decreto Bersani. Il tutto per effetto del loro inserimento in una polizza collettiva con franchigia. Una beffa che aveva coinvolto circa 13mila consumatori, per un controvalore in termini di premi di circa sei milioni di euro.
Le indicazioni di Ivass
La stessa authority per le assicurazioni, ha poi provveduto a fornire linee guida per evitare l'insorgere di nuovi casi di questo genere in futuro. Ancora più interessante è però la chiusa del comunicato, che recita testualmente: "Le imprese sono tenute a dare pronta attuazione alle presenti indicazioni e ad evitare, per il futuro, l'adozione di iniziative commerciali basate sull'utilizzo di formule tecniche non coerenti con la necessità di garantire l'adeguatezza del prodotto rispetto alle specifiche esigenze degli assicurati". Una conclusione che è impossibile non sottoscrivere in toto.
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