Come assicurare gli impianti domestici
I danni agli impianti domestici sono purtroppo frequenti, facilitati anche dalla noncuranza per la manutenzione e da un utilizzo spesso improprio degli stessi da parte degli utenti, Ne conseguono spese impreviste e tali da poter mettere in difficoltà bilanci familiari già costretti a cure dimagranti dalle politiche di austerity che hanno colpito in maniera molto pesante nel nostro Paese, con l'aggravamento di una pressione fiscale che fa dell'Italia un vero e propri caso. Di fronte ad una situazione così seria, molti consumatori sono quindi spinti a farsi una domanda su come fare per fronteggiare imprevisti di questo genere.
L'assicurazione per i danni agli impianti domestici
Nel nostro Paese ormai da tempo è in vigore l'assicurazione per i danni agli impianti domestici, che comunque non ha mai raggiunto una grandissima diffusione tra i consumatori, attestandosi intorno alla soglia del 30%. Un parziale disinteresse che ha spinto l'Osservatorio sulla percezione del rischio domestico ad effettuare una ricerca in collaborazione con Gfk Eurisko e Assistenza Casa, una società specializzata nei servizi relativi all'assistenza domestica, tesa a cercare di capire i motivi di questo sostanziale disinteresse.
(La rottura degli impianti domestici è molto sottovalutata in Italia)
La ricerca è stata condotta su un campione di mille individui rappresentativi delle famiglie italiane, situati per il 48% nel Nord Italia, 20% al Centro e 32% al Sud e nelle Isole. Il primo dato che balza agli occhi è la scarsa percezione del rischio legato agli impianti idrico, del gas e della luce, anche da parte di quel 72% che risulta proprietario dell'appartamento in cui abita. A dimostrare questa mancata percezione è il 20% appena di intervistati che ha dichiarato la preoccupazione per la propria sicurezza in relazione agli impianti domestici. Un dato che sale al 42% ove invece si parli dei costi legati alle eventuali riparazioni. Insomma, più che il rischio a far paura è la spesa che eventuali guasti e rotture degli impianti domestici possono causare. Se invece si affronta il tema legato ai maggiori timori generati, è l'impianto del gas, a guidare la graduatoria, anche se la paura non meno forte per acqua e luce.
Solo una famiglia su tre provvede
Nonostante i timori, ricordati dallo studio, soltanto una famiglia su tre decide di proteggere la propria abitazione con una polizza assicurativa. Al riguardo va infatti messo in rilievo come circa il 39% degli intervistati si sia già trovato ad affrontare un'emergenza legata all'impianto idraulico, contro il 27% che ha invece dovuto fare fronte ad un imprevisto collegato all'impianto elettrico e il 18% messo in difficoltà da quello del gas. Addirittura il 50% degli intervistati ha poi dichiarato di non essere in possesso di polizze in grado di offrire una copertura nel malaugurato caso di guasti agli impianti domestici, mentre il 10% ha affermato di valutare l'opportunità di stipulare o meno una polizza in grado di garantire servizi di assistenza per eventualità di questo genere.
(L'assicurazione per i danni da impianti domestici non è molto diffusa in Italia)
Nella platea di coloro che hanno già provveduto va rilevato come il 21% del campione abbia sottoscritto una polizza sulla casa personale, contro il 16% che possiede una copertura a livello condominiale.
Perché lo scarso successo di queste polizze?
I motivi dello scarso successo di queste forme di copertura sono svariati. Oltre alla volontà di evitare una spesa che potrebbe mettere ulteriormente a repentaglio un bilancio familiare già messo in crisi da fattori di vario tipo, a tenere lontani gli italiani dalle polizze danni contribuisce anche la scarsa trasparenza delle informazioni che vengono rilasciate dalle stesse compagnie assicurative. Anche in questo caso i dati del report contribuiscono a chiarire il quadro, ricordando come quasi la metà del campione, ovvero il 49% degli intervistati, ritenga troppo elevati i costi di una polizza di assistenza per i rischi domestici, mentre il 29% sostiene di non volersi attivare di fronte ad un rischio giudicato basso. Il 28% afferma poi di preferire sopperire tramite un tecnico di fiducia. Infine un 20% pronto a dichiarare la propria sfiducia in una polizza ritenuta evidentemente non in grado di offrire un'equa copertura dei danni e un 19% che non si mai formato un'opinione al riguardo.
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